Questo viaggio fa parte di un lungo itinerario di 55 giorni dove abbiamo esplorato quattro meravigliosi paesi: Messico, Guatemale, Belize ed Ecuador, una grande, indimenticabile avventura..
Quando andare in Messico
Il Messico é un paese molto grande quindi quando si parla di clima dobbiamo essere consapevoli che può variare molto a seconda delle zone. Dei quasi due mesi trascorsi in viaggio abbiamo dedicato ben 26 giorni solo per scoprire alcune parti del Messico, possono sembrare tantissimi, di sicuro una buona base per avere una visione approfondita della destinazione, ma ancora troppo pochi per visitarla tutta.
Per semplificare possiamo dire che il Messico ha un clima prevalentemente tropicale diviso in due stagioni: una più secca da novembre a maggio ed una più calda ed umida per i rimanenti mesi con elevato rischio di uragani.
I mesi più secchi possono essere anche molto freschi la sera o freddi nella zona nord più montuosa. Noi abbiamo viaggiato a cavallo tra novembre e gennaio trovando temperature molto gradevoli, un livello di umidità accettabile nelle zone più tropicali, pochissime precitazioni, se non quasi nulle, e serate un po' fresce ma gradevoli soprattutto nellla zona della Bassa California dove abbiamo dormito anche in tenda. La temperatura del mare é stata molto calda nella zona di Holbox e della Riviera Maya, decisamente più fresca ma ancora fattibile nel Mar di Cortez e in Bassa California dove abbiamo usato una muta 5mm per fare immersioni.
Girando in bicicletta ad Holbox
Siamo arrivati a Cancun ed immediatamente catapultati nelle tradizioni Maya con una cerimonia tradizionale Temazcal, un rito di purificazione guidato da una curandera attraverso bagni di vapore ed erbe.
Da qui é iniziato il viaggio...
Immaginate un'isoletta di strade di sabbia dove si gira in bicicletta o a bordo di un caddy che viene usato normalmente come taxi. Tanti piccoli alberghi, alcuni veramente caratteristici e tutta una serie di localini dove bere cocktails e margaritas spettacolari sulla spiaggia oppure cenare con piatti tradizionali la sera. Per i più avventurosi ci sono anche diverse bancarelle di street food con tortillias appena fatte e prelibatezze locali. Qui il ritmo é rilassato e la gente ti sorride per strada. Immaginante anche una lunga striscia di sabbia dove poter camminare in mezzo al mare con la bassa marea in un'acqua che cambia continuamente colore.
Questa é Holbox, una piccola isola, un tempo abitata solo da pescatori, oggi una famosa meta turistica ideale per chi cerca qualcosa di diverso dai grandi complessi dei resorts della Riviera Maya. Qui non ci sono villaggi all inclusive ed il costo della vita si é calibrato più sul turismo di livello rispetto alla semplicità dell'isola di pescatori che era in origine, ma é decisamente ancora un luogo dove poter vivere un Messico dall'atmosfera diversa e più informale.
Noi l'abbiamo amata subito proprio per questo!
Dallo Yucatàn al Chiapas
Dopo aver trascorso qualche giorno di relax e visite di strutture ad Holbox abbiamo iniziato il nostro vero viaggio dallo Yucatàn al Chiapas da dove abbiamo attraversato la frontiera via fiume per entrare in Guatemala.
Prima di tutto ci voleva un bel bagno in un cenote, le famose grotte di acqua dolce che si trovano sparpagliate in questa zona e creano incredibili scenari nella foresta e sono un'occasione per una bella pausa rinfrescante dopo le visite. Ci tuffiamo in due tra i più famosi per proseguire verso Chichen Itza da dove inizia la nostra esplorazione del Mondo Maya. Da pochi anni inserito come una delle 7 meraviglie del mondo moderno questo complesso é diventato uno dei simboli della regione ed uno dei più visitati dell'intero Messico.
Ci lasciamo incantare dalla piramide di Kukulkan, il Caracol (osservatorio astronomico) ed il tempio dei guerrieri. Le parole Chi (bocca) Ch'en (pozzo) Itz (mago) e Ha (acqua) formano il nome Chichen Itza che letteralmente significa "la bocca del pozzo dei maghi" identificato con il Cenote Sagrado, uno dei più sacri che veniva considerato dai Maya la porta dello Xibalbà, l'oltretomba.
Da Chichen Itza facciamo tappa nella caratteristica città di Merida dove abbiamo scelto di dormire in un'antica Hacienda dall'atmosfera coloniale, un angolo di storia perfettamente conservato che ci permette anche di passaggiare tra le strade della città ed assaggiare piatti tipici della zona.
Il giorno successivo é dedicato ad un'altro sito Maya decisamente meno frequentato rispetto a Chichen Itza e forse per questo ancora più affasciante, siamo tra i pochi visitatori della giornata e possiamo camminare in totale silenzio avvolti dalla magia di Uxmal, un complesso archeologico che occupa ben 12km2. C'inoltriamo al suo interno attraverso una serie di sentieri che ci conducono alla Piramide dell'indovino, il Quadrilatero delle monache, il Palazzo del governatore, la Casa delle tartarughe e la Colombaia. Le meravigliose facciate e le decorazioni in stile Puuc rendono questo sito uno dei meglio conservati di tutto il Messico.
San Francisco de Campeche é una tappa sul mare, la città era infatti uno dei porti spagnoli più importanti dell'America Latina e fu preda di scorribane e saccheggi continui da parte dei bucanieri, per questo fu circondata dalle possenti mura che ancora oggi delineano la zona del centro storico. Le case dalle facciate colorate sono la caratteristica della città che é stata dichiarata Patrimonio Culturale dell'Umanità dall'UNESCO. Anche qui scegliamo di dormire in una dimora storica e di assaggiare una buonissima cucina yucateca come la Sopa de lima, una zuppa di pollo e tortillias, i panuchos ed il queso relleno, accompagnati da un'ottima birra locale per concludere con un bicchiere di mexcal.
Attraversiamo il Campeche ed il Tabasco per arrivare in Chiapas, uno degli stati messicani più controversi per le continue dispute tra i discentendi dei coloni ed i nativi indigeni che qui vivono ancora molto legati alla loro terra ed alle antiche tradizioni comunitarie. Questo é uno degli stati più affascinanti del Messico, dove il tempo sembra essersi fermato anche nelle città più abitate come San Cristobal de Las Casas. Il nostro viaggio prosegue nella foresta, dove abbiamo scelto di dormire in un piccolo hotel totalmente immerso nella natura. Da qui abbiamo esplorato le meraviglie della zona come Palenque, uno spettacolare sito Maya dove sembra di essere stati cataputati in un film di avventura. Ed é una vera avventura quella che poi ci ha portato a nuotare tra le acque delle Cascate Agua Azul, una delle giornati più divertenti di tutto il viaggio, per proseguire verso il Guatemala.
Consapevoli delle difficoltà della zona abbiamo pianificato attentamente il nostro "passaggio" di frontiera dal Messico al Guatemala con i nostri referenti locali, coordiandoci con le guide. In effetti il tragitto da Palenque al fiume Usomacinta é abbastanza lungo ma la strada é asfaltata e scorrevole. Molto più avventurso invece il tratto guatemalteco dove con la nostra nuova guida, una volta attraversato la frontiera via fiume, abbiamo percorso una lunga strada sterra. Questo ve lo racconterà nella parte del "Guatemala"...
La Riviera Maya
Dopo le nostre tappe in Guatemala, Ecuador e Belize siamo atterrati nuovamente a Cancun da Belize City a bordo di un piccolissimo aereo Cessna a 10 posti, un volo inaspettatamente panoramico lungo tutta la costa della riviera!
Quando si parla di mare in Messico non possiamo che pensare immediatamente alla Riviera Maya ed alle sue tantissime strutture turistiche che offrono servizi di tutti i tipi e livelli lungo la costa. Abbiamo trascorso un po' di giorni per visitare le strutture ma anche per rimettere in ordine il nostro lavoro online ed un po' di relax nel periodo natalizio. Tulum é una zona che a noi piace molto perché un tratto costiero fuori dalle località più inflazionate dal turismo di massa, ma anche qui, come in altri posti del Messico, il livello di turismo é aumentato parecchio rispetto al passato. Seppur siano presenti diversi beach club mol ed il traffico sia sempre sostenuto, l'atmosfera é ancora molto rilassata ed il mare una meraviglia. Le rovine di Tulum, i cenotes immersi nella foresta, le lunghissime spiagge e la Riserva di Saian Ka'an vi rimarranno impresse nel cuore.
Ovviamente non potevamo non includere delle visite alle strutture delle zone più rinomate come Playa del Carmen, e Cozumel. Per due viaggiatori come noi é abbastanza difficile stare fermi ma, considerando il viaggio così lungo ed impegnativo, anche qualche giorno in un hotel all inclusive con tutti i servizi é stato apprezzato. Abbiamo riordinato le valgie, pronti per una nuova avventura in Bassa Calfornia....
Innamorata della Baja California
Sapevo che mi sarei innamorata al primo istante della Baja California ancor prima di poter atterrare e ne ho avuto la conferma non appena abbiamo preso possesso della nostra super macchina 4x4 con la quale ci siamo avventurati tra impervie strade sterrate. Uno dei nostri primissimi viaggi insieme molti anni fa é stato nel deserto dell'Arizona, ho amato i cactus ed i paesaggi al primo istante. Ed eccomi qui parecchi anni dopo a ritrovarmi in una strada in mezzo al deserto ma circondata da una mare spettacolare, mare, deserto e cactus, la perfezione!
Abbiamo trascorso una decina di giorni alla scoperta di questo angolo remoto e polveroso di un Messico meno conosciuto. Quello che porterò nel cuore sono i tramonti infuocati sull'Oceano Pacifico con impressionanti onde che s'infrangono sulla costa, vedere le piccole tartarughe che vengono rilasciate in mare la sera, fare immersioni nel Parco Marino di Cabo Pulmo con enormi squali toro, svegliarsi la mattina in una casita sul Mar di Cortez con i colibrì sulla terrazza e decine di balene che nuotano sl mare davanti a te, lunghissime camminate su spiagge deserte, dormire in un ranch a capodanno dove praticamente avevamo una casetta tutta per noi, andare a cavallo sulla spiaggia, dormire in tenda nella Sierra ed ancora su una spiaggia all'interno di un parco marino, fare snorkeling con i leoni marini, rimanere incantata sono un cieolo con milioni di stelle.
Si mi sono totalmente innamorata della Baja California!
Città del Messico, che bella sorpresa!
Pensavo che quattro giorni da trascorrere a Città del Messico sarebbero stati anche troppi ed invece no, mi sbagliavo proprio. Mi é piaciuta talmente tanto che sarei rimasta voltentieri molto di più. Siamo arrivati dalla Baja California con un volo serale e ricordo ancora l'immensa distensa di luci che ho visto dall'aereo. Una città che sembrava non avere mai fine, uno spettacolo che mi ha decisamente lasciata a bocca aperta.
Quasi 22 milioni di abitanti e ben 9 solo nell'area metropolitana. Questa città ha delle dimensioni impressionati e si estende all'infinito lungo le valli circostanti. Noi soggiorniamo ovviamente nel centro storico che scopriamo essere curatissimo e molto affascinante, ricorda un mix tra Messico e qualche città spagnola. Muoversi in centro é abbastanza facile, tutto ruota intorno alla Plaza Zocalo, l'immensa piazza coloniale circondata da palazzi coloniali dove troviamo anche le rovine di una piramide azteca, il Templo Mayor e la splendida Cattedrale che è la più grande di tutta l'America Latina. Il Palacio de Bellas Artes, il Palacio Nacional ed il Museo Nazionale di antropologia, il Museo di Frida e la Basilica de Nostra Senora de Guadalupe sono tra le visite più importanti da fare in città.
Noi abbiamo pianificato anche una visita a Tetihuacan, uno dei siti archeologici più importanti del meso america, e le caratteristicha città di Cholula dove troviamo la famosa chiesa de Nostra Senora de los Remedios, costruita sulla cima della Piramide de Cholula, da dove la vista sui vulcani Iztaccihustl e Popocatepeti é spettacolare. La visita di Puebla, denominata la città degli Angeli, ci fa assaporare gli ultimi ricordi di questo spettacolare paese che abbiamo vissuto appieno e che ci é lettelamente entrato nel cuore...
Cosa porto in valigia
Essendo questa l'ultima tappa di un viaggio di ben 55 giorni in 4 diversi paesi, con altri 2 di scalo internazionale, ho lasciato appositamente un po' di spazio in valigia prima del nostro rientro. In effetti, seppur partendo con una valigia non troppo pensante, mi sono dovuta limitare parecchio durante il tragitto per non sforare sui voli domestici. In questa ultima tappa ho trovato tutto quello che cercavo, soprattutto tessuti per decorare gli appartamenti che gestiamo sul Lago di Garda che, dalla prossima stagione, avranno un tocco anche un po' messicano.
La cosa più strana acquisata in questo viaggio? Bhe ovviamente avendo imparato a cucinare le tortillias di amis abbiamo pensato che sarebbe stato interessante prendere una macchina per quesadillas e tortillas. Nemmeno il tempo di dirlo e, camminando per strada, c'imbattiamo in un negozio di articoli per la casa e la mitica "tortilliera" finisce in valigia con noi! Ecco un appunto se mai vi venisse voglia di acquistarne una di ferro mentre siete in Messico, non portatela nel bagaglio a mano perché rischiate che vi venga requisita, mettetela nella valigia da stiva.
A questo proposito penso "chissà se riusciremo veramente a fare le tortillias di mais una volta in Italia?".
Ed un altro pensiero che mi frulla per la testa é che, forse un giorno, potrei tenere un corso su come organizzare la valiga per un viaggio così lungo, me lo stanno chiedendo in tanti e di sicuro ho un po' di esperienza per dare pareccihi suggerimenti ;-)
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